Come procedere nel cambio d'uso da fabbricato rurale ad abitazione

Recuperare un vecchio edificio rurale e trasformalo in abitazione? Scopriamo quali permessi servono per cambiare la destinazione d'uso di un edificio agricolo per trasformarlo in una casa di campagna. Non è possibile abitare in un immobile rurale, come una masseria o una casa colonica, a meno di non essere un agricoltore professionista. Se l'immobile in campagna non è residenziale occorre eseguire un cambio di destinazione d'uso. Rientrano nella destinazione d'uso rurale i fienili, le stalle, le legnaie, i ricoveri per attrezzi, i porcili, gli annessi agricoli, le baracche, i pollai e così via. 

Ogni immobile ha la sua destinazione urbanistica, una categoria funzionale che ne definisce modalità ed usi compatibili. Vi sono 5 categorie funzionali, tra le quali sono annoverate quella residenziale e quella rurale. Il DPR 380/2001 stabilisce che passare da una destinazione d'uso a un'altra comporta una modifica rilevante urbanisticamente, fattibile solo se prevista dagli strumenti comunali. 

Urbanisticamente la destinazione d'uso è desumibile dalla documentazione presente in Comune, mentre la categoria catastale non è significativa per gli edifici in campagna perché con il DL del 6 dicembre 2011 n. 201 è scattato l'obbligo di censire al Catasto Fabbricati anche tutti gli edifici a destinazione rurale, come le abitazioni degli agricoltori. 
Per rendere abitabile un edificio in campagna occorre adeguarne spazi e impianti, affinché siano rispettate le norme igienico sanitarie in fatto di superfici minime delle stanze, rapporti aereo illuminanti e salubrità degli ambienti. Si opererà anche la deruralizzazione urbanistica dell'immobile attraverso il pagamento dei contributi dovuti al Comune. 

Il tipo di pratica edilizia che deve essere presentata in Comune per effettuare il cambio di destinazione d'uso di una costruzione rurale, se consentito dai regolamenti comunali, varia a seconda della tipologia di opere da eseguire. Nel caso si voglia effettuare il cambio d'uso da abitazione rurale a residenziale occorrerà effettuare la pratica di deruralizzazione perchè l'uso non agricolo comporta un maggior carico urbanistico sul territorio. Ai sensi della recente modifica dell'art.3 del DPR citato il cambio di destinazione d'uso è fattibile con interventi di restauro e risanamento conservativo per tutti gli immobili che non ricadono in zona A di centro storico, dove si configura una ristrutturazione edilizia pesante. La ristrutturazione è eseguibile con CILA se si tratta di un restauro leggero e con SCIA nel caso di restauro pesante che comporta interventi strutturali. Al termine dei lavori occorrerà presentare nuova Segnalazione Certificata di Agibilità.






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